Vendita di prodotti falsi doc: sì al sequestro e confisca ex 231/2001 delle quote della società

La Corte di Cassazione, nell’ambito di un sequestro finalizzato alla confisca per equivalente disposto ex D.Lgs. 231/2001 nei confronti delle quote di una società cooperativa agricola nel cui interesse e vantaggio erano stati posti in essere plurimi delitti contro l’economia pubblica, ha chiarito come avverso le ordinanze emesse nel procedimento di riesame delle misure cautelari reali, il ricorso per cassazione è ammesso, ai sensi dell’art. 325 c.p.p., comma 1, soltanto per violazione di legge, e che in tale nozione vengono compresi sia gli errores in iudicando o in procedendo, sia quei vizi della motivazione che siano così radicali da rendere l’apparato argomentativo posto a sostegno del provvedimento del tutto mancante o privo dei requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza e quindi inidoneo a rendere comprensibile l’itinerario logico seguito dal giudice. La Suprema Corte, con la sentenza n. 47810/2022, ha così definito il perimetro del proprio sindacato in materia di provvedimenti cautelari reali, conformandosi all’orientamento giurisprudenziale dominante in punto di interpretazione del suddetto art. 325 c.p.p., applicabile anche ai procedimenti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato, quali quello di specie, per l’espresso richiamo operato dall’art. 34 D.Lgs. 231/2001 alle disposizioni del codice di procedura penale in quanto compatibili.

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