Il sottile confine tra diffamazione e diritto di critica del potere pubblico

La Quinta Sezione penale della Cassazione, con la sentenza 2 maggio 2023, n. 18056, ritorna sul labile confine tra il legittimo esercizio del diritto di critica e il delitto di diffamazione, qualora la persona offesa sia un esponente della pubblica amministrazione. I giudici di legittimità si soffermano sulla veridicità del fatto e della condotta fatta oggetto della critica diffamatoria e ribadiscono il principio di diritto secondo cui la critica deve essere valutata in relazione ai contesti nella quale viene espressa, assumendo particolare valore, ai fini dell’applicabilità della scriminante dell’esercizio di un diritto, la differente responsabilità e funzione esercitata dal soggetto a cui la critica è rivolta.

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