Inconfigurabilità del delitto di estorsione nei confronti di “falsi” concorrenti commerciali

Per la sentenza della Corte di cassazione penale, Sez. II, 20 dicembre 2023, n. 51074 non sussiste il reato di estorsione commesso ai danni di due giornalisti di un programma televisivo che, per denunciare la problematica del “racket” della vendita del cocco e di altri frutti sulla spiaggia, hanno cominciato a vendere a prezzi ridotti la medesima merce, al fine di filmare la reazione violenta e minacciosa dei “concorrenti”. In questo caso, secondo la Cassazione, pur essendo configurabile un “profitto ingiusto” per l’imputato il quale – indipendentemente dalla finalità perseguita dai giornalisti – ha fatto cessare la vendita concorrenziale di fette di cocco da parte dei suoi concorrenti, non può invece ritenersi sussistente il presupposto dell’“altrui danno”, che deve integrare una deminutio patrimoni nella vittima.

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