Conto corrente “affidato”: quando si può eccepire la prescrizione dei versamenti?

La presenza di numerosi e concordanti indizi sintomatici, agganciati a precisi riscontri documentali (estratti conto, risultanze della Centrale dei rischi), è rivelatrice dell’esistenza di un’apertura di credito e, quindi, di un contratto di conto corrente «affidato», con conseguente natura ripristinatoria delle rimesse contabilmente registrate. Nel contratto di apertura di credito in conto corrente, ove il cliente agisca per la ripetizione di importi relativi ad interessi non dovuti e la banca sollevi l’eccezione di prescrizione, la questione della natura solutoria o ripristinatoria delle rimesse, rilevante ai fini della decorrenza della prescrizione decennale dell’azione, può essere sollevata per la prima volta in appello, in quanto è la stessa proposizione dell’eccezione di prescrizione ad imporre di prendere in esame tale profilo, essendo l’onere di allegazione gravante sull’istituto di credito soddisfatto semplicemente con l’affermazione dell’inerzia del titolare del diritto, unitamente alla dichiarazione di volerne profittare. Così ha stabilito la Corte di Appello di Roma con la sentenza del 6 novembre 2023, n. 7103.

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