Le chat criptate acquisite all’estero sono utilizzabili e costituiscono prova documentale
La I Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 2312 del 18 gennaio 2024 si schiera a favore dell’orientamento giurisprudenziale maggioritario nel dibattuto tema relativo all’acquisizione di conversazioni criptate mediante ordine d’indagine europeo. In particolare, la sentenza, in attesa dell’intervento delle Sezioni Unite, si inserisce in quel filone giurisprudenziale secondo il quale le conversazioni acquisite hanno natura di documenti e non di dati informatici o di intercettazioni; inoltre, i giudici della I Sezione Penale ritengono che l’acquisizione di tali documenti non postuli un sindacato del giudice, antecedente o successivo, rispetto alla richiesta del Pubblico Ministero.