Compromissione di suolo e sottosuolo presso un’officina: un caso di inquinamento ambientale

La Cassazione penale, Sez. III, con la sentenza 1° aprile 2025, n. 12514, ha approfondito tre importanti principi di diritto: 1) ai fini dell’integrazione del reato di inquinamento ambientale (art. 452-bis c.p.), le condotte di “deterioramento” o “compromissione” del bene non richiedono l’espletamento di specifici accertamenti tecnici; 2) la ratio della disposizione di cui all’art. 452-decies c.p. (ravvedimento operoso) impone l’integrazione di un concreto aiuto all’ambiente, estraneo ad una mera attivazione priva di ogni effetto; 3) in tema di violazione di sigilli, la circostanza aggravante della qualità di custode (art. 349, comma 2, c.p.) si comunica ai concorrenti nel reato che siano a conoscenza o ignorino colpevolmente tale qualità, non rientrando la stessa fra quelle circostanze soggettive da valutarsi soltanto con riguardo alla persona cui si riferiscono.

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