Patto di prova: la Cassazione rafforza il principio di causalità
La Corte di Cassazione civile, Sez. lav., con la sentenza 29 agosto 2025, n. 24201, interviene nuovamente sulla disciplina del patto di prova, rafforzando un orientamento interpretativo che ne subordina la validità alla sua effettiva causa contrattuale. La pronuncia chiarisce che il recesso datoriale, esercitato in pendenza di un patto nullo per vizio genetico, non gode della libera recedibilità tipica dell’istituto, ma si converte de iure in un licenziamento illegittimo, attivando il corrispondente regime sanzionatorio.