Dimissioni per fatti concludenti: non contano le assenze precedenti all’entrata in vigore della nuova normativa

L’articolo analizza la sentenza del Tribunale del lavoro di Trento n. 87 del 5 giugno 2025, prima applicazione giurisprudenziale della nuova disciplina sulle dimissioni per fatti concludenti introdotta dal Collegato Lavoro 2024. La pronuncia, che affronta i principali nodi interpretativi della riforma, tra cui l’irretroattività della norma, si segnala per aver valorizzato che il termine da prendere a riferimento per la fattispecie è quello che regola l’assenza ingiustificata nel CCNL ai fini disciplinari, anche se inferiore a quello quindicinale di legge, ponendosi quindi in contrasto con la recente e più cautelativa interpretazione fornita dal Ministero del Lavoro con la recente circolare 6/2025. Si stabilisce, infine, che in assenza dei presupposti per le dimissioni di fatto, il rifiuto datoriale di ricevere la prestazione vada qualificato come licenziamento per facta concludentia che, in assenza di forma scritta e procedimento disciplinare, si considera inefficace ed illegittimo, con conseguente applicazione della tutela reintegratoria piena.

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