Mancato riconoscimento del figlio: serve consapevolezza della procreazione per il danno genitoriale

Il danno da deprivazione genitoriale conseguente al mancato riconoscimento del figlio presuppone la consapevolezza, da parte del genitore, della procreazione. Tale cognizione, pur non identificandosi con la certezza assoluta, richiede comunque una conoscenza matura dell’avvenuta procreazione, non automaticamente desumibile dal mero fatto storico della consumazione di rapporti sessuali non protetti con la madre, ma anche da ulteriori elementi rilevanti, specificamente allegati e provati da chi agisce in giudizio. Occorre che il genitore abbia omesso di assolvere consapevolmente e intenzionalmente i propri doveri, oppure che abbia ignorato, per colpa, l’esistenza del rapporto di filiazione, omettendo di compiere azioni idonee a dissipare ogni eventuale dubbio. Lo stabilisce la Corte d’Appello Bari, sez. I, sentenza 30 settembre 2025, n. 1370.

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